150×7

"Celeritate ac virtute", il motto del 7° reggimento Bersaglieri dell'Esercito italiano ora è pure scritto su muri della caserma "Trizio". Per iniziativa del colonnello Giovanni Ventura, comandante del reggimento, due writers di Altamura, Donato Lorusso e Mattia Pellegrino, hanno realizzato dei murales in cui, oltre al motto dello spirito bersaglieresco, hanno impresso una sfilata di bersaglieri. Un modo per fare crescere ulteriormente il già elevato spirito bersaglieresco esistente tra i leggendari bersaglieri e a valorizzare l'area esterna e periferica della città.
Il motto del 7° rgt. Bersaglieri e sfilata di bersaglieri: murales di Donato Lorusso e Mattia Pellegrino nella caserma “Felice Trizio” ad Altamura

La storia del Corpo dei Bersaglieri é iniziata nel 1836. Il “Settimo” (che sta per 7° reggimento) nacque, invece, nel 1871 a Verona: Per il valore dimostrato sul campo durante la seconda guerra mondiale viene definito “leggendario”. Come molte altre unità delle forze armate italiane esso si sciolse, in seguito all’Armistizio di Cassibile, l’8 settembre 1943. Il 7° reggimento fu ricostituito nel 1992 e, nel 2012, venne trasferito da Bari ad Altamura nella caserma “Felice Trizio”. Il 7° reggimento Bersaglieri – il cui motto è “Celeritate ac virtute” – é una unità “combat” dell’Esercito italiano (assegnata al Comando delle Forze Operative Sud) che contribuisce, con il proprio operato, alle quattro missioni assegnate alle forze armate italiane: difesa degli interessi vitali del Paese;, salvaguardia degli spazi euro-atlantici, contributo alla gestione delle crisi internazionali, concorso alla salvaguardia delle libere istituzioni e intervento in caso di pubblica calamità.

In questi giorni si sono svolte – all’interno della caserma “Trizio”, per le vie di Altamura e nel Teatro “Mercadante” – le celebrazioni per i 150 anni del Settimo reggimento Bersaglieri. II programma, molto ricco, dedicato allo storico anniversario ha ottenuto il patrocinio dell’Associazione Nazionale Bersaglieri, dei Comuni di Altamura, Acquaviva delle Fonti, Poggiorsini e Matera, della Città metropolitana di Bari e della Regione Puglia. Il fotografo Daniele Bai ha seguito tutti i momenti di questa emozionante “due giorni”, a cominciare dalla corsa – simbolica – dei bersaglieri per le vie di Altamura lungo un percorso che li ha portati (con il sostegno musicale da parte della loro fanfara) dal Palazzo comunale alla caserma https://www.facebook.com/plugins/post.php?href=https%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2Fdaniele.bai%2Fposts%2F10218742151974131&show_text=true&width=500 .

In una sala della caserma, sempre nella giornata del 30 giugno 2021, si é svolta un’affettuosa cerimonia con alcuni dei “bersaglieri per sempre” congedati che hanno fatto dono del cappello piumato di un eroe ai bersaglieri in armi https://www.facebook.com/plugins/post.php?href=https%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2Fdaniele.bai%2Fposts%2F10218742178734800&show_text=true&width=500 .

Nella giornata del 1 luglio, in cui – oltre ai centocinquant’anni e sei mesi esatti del “leggendario Settimo” – si ricordava il settantanovesimo anniversario dell’episodio ricordato dal cippo “Mancò la fortuna, non il valore”: il reggimento riuscì ad avanzare sino a soli 111 km da Alessandria e in quel luogo, nei pressi di El-Alamein, vi è ancora oggi il cippo commemorativo che ricorda la eroica resilienza dei Bersaglieri in terra d’Africa. Ai Caduti, di quella e di tante altre Campagne, sono stati resi gli onori in una toccante cerimonia presenziata dalla fanfara https://www.facebook.com/plugins/post.php?href=https%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2Fdaniele.bai%2Fposts%2F10218742209895579&show_text=true&width=500 .

Tra gli eroici uomini “cresciuti” nel Settimo, non si può dimenticare il Maggiore Giuseppe La Rosa, Medaglia d’Oro al valor militare alla memoria, caduto a Farah (Afghanistan) nel 2013, dov’era in servizio con il 3° reggimento. A sua imperitura memoria é stato dedicato, nel parco della caserma “Felice Trizio”, un busto in bronzo https://www.facebook.com/plugins/post.php?href=https%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2Fdaniele.bai%2Fposts%2F10218742249816577&show_text=true&width=500 : la fanfara del 7° reggimento ha reso la cerimonia ancor più commovente e “sentita”. La cerimonia assume ancora più importanza alla luce del fatto che si é, proprio negli stessi giorni, conclusa la missione di pace della International Security Assistance Force in Afghanistan. La missione italiana – cominciata il 30 ottobre del 2001 – dopo un periodo trascorso a lavorare alla stabilizzazione della capitale Kabul (ch’era stata, da poco, liberata), si trasferì stabilmente a Herat, da dove per venti anni ha gestito un’ampia zona e si è occupata soprattutto dell’addestramento delle truppe dell’esercito afghano. Nel corso di questi “Vent’anni” (che é anche il titolo di un noto canto bersaglieresco), la missione italiana – cui hanno partecipato, a rotazione, circa cinquantamila soldati (le truppe presenti sul territorio afghano non sono mai state più di 5.000) – é costata la vita di cinquantatre militari italiani, caduti perlopiù in seguito ad attacchi e attentati.

La giornata é proseguita con altri momenti d’incontro tra i bersaglieri in armi e i bersaglieri in congedo https://www.facebook.com/plugins/post.php?href=https%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2Fdaniele.bai%2Fposts%2F10218742296737750&show_text=true&width=500 .

Nel pomeriggio, nel bellissimo Teatro “Saverio Mercadante” di Altamura (che al grande compositore diede i natali), si é svolto un interessante convegno – trasmesso in diretta dall’Associazione Nazionale Bersaglieri https://www.facebook.com/plugins/video.php?height=314&href=https%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2Fassobersaglieri%2Fvideos%2F325713609054158%2F&show_text=false&width=560&t=0 – intitolato “Il Settimo reggimento bersaglieri nel suo 150° anniversario dalla costituzione”.

All’evento, moderato dal giornalista Onofrio Bruno, sono intervenuti il Comandante delle Forze Operative Sud, Generale di Corpo d’Armata Giuseppenicola Tota, il Comandante della Brigata meccanizzata “Pinerolo”, Generale di Brigata Luciano Antoci, autorità politiche e religiose locali, tra le quali, il Prefetto di Bari, dott.ssa Antonia Bellomo, il vescovo di Altamura S.E. Monsignor Ricchiuti, i sindaci dei comuni di Altamura, Gravina, Acquaviva delle Fonti e Poggiorsini e i rappresentanti delle locali Associazioni Bersaglieri. Il Colonnello Ventura, Comandante del 7° Reggimento Bersaglieri, ha aperto i lavori salutando e ringraziando tutti i convenuti e i relatori che hanno aderito al convegno. Nel corso del suo intervento ha rievocato la storia del 7° Bersaglieri, che ha partecipato alla Seconda Guerra Mondiale in Africa Settentrionale, dove proprio il 1° luglio del 1942 (79° anniversario) il Settimo avanzò sino a 111 km da Alessandria e in quel luogo, nei pressi di El-Alamein, vi è ancora oggi il cippo commemorativo che riporta la storica frase “Mancò la fortuna non il Valore”. Il Comandante di reggimento ha voluto ricordare i caduti di tutte le guerre e le operazioni all’estero, tra i quali il Maggiore Medaglia d’Oro al Valor Militare Giuseppe La Rosa, vittima di un attentato in Afghanistan nel 2013, che è stato per un lungo periodo in servizio al 7° Reggimento. In suo onore è stato inaugurato alla caserma “Trizio” un busto in bronzo a lui dedicato, inaugurato con una significativa cerimonia alla presenza dei familiari del militare caduto. Il Generale Tota, nel corso del suo intervento, ha dato merito ai militari del 7° per il lavoro che svolgono ogni giorno al servizio del Paese, di cui hanno dato spiccata prova di professionalità e capacità durante i 6 mesi di impegnativo lavoro nell’ambito dell’Operazione “Strade Sicure” in Campania. L’Alto Ufficiale ha infine rivolto un ringraziamento alle autorità locali per la loro presenza e vicinanza al Reggimento, evidenziando quanto sia importante la sinergia tra istituzioni locali che operano per il bene dei cittadini. A conclusione del convegno è stato consegnato al Sindaco di Altamura, Avv. Rosa Melodia, un attestato di “Caporale dei bersaglieri ad honorem”, per la sinergia creatasi nel corso degli anni tra il Reggimento e la città, e un riconoscimento a due militari che si sono particolarmente distinti nel corso della recente Operazione “Strade Sicure/Terra dei Fuochi”. Il 18 giugno è, infatti, terminato il semestre dei bersaglieri di Altamura, guidati dal colonnello Giovanni Ventura, in due operazioni in Campania: “Strade sicure” e “Terra dei fuochi”: oltre 1200 donne e uomini dell’Esercito sono stati impiegati nel contrastare la criminalità, garantire la sicurezza di obiettivi sensibili, controllare il territorio, prevenire e contrastare la condotta di reati ambientali, operando in sinergia con le Prefetture e le Questure di Napoli, Caserta e Salerno (in sintesi sono stati 46.050 i pattugliamenti svolti, 224 le attività produttive ispezionate e 8 le persone denunciate). https://www.facebook.com/plugins/post.php?href=https%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2Fdaniele.bai%2Fposts%2F10218742427181011&show_text=true&width=500

Nel corso del convegno, si é esibita in più momenti la fanfara in armi del 7° reggimento Bersaglieri, diretta dal 1° Mar. Giovanni Carrozzo. Particolarmente significativa la esecuzione – in anteprima assoluta mondiale – di un brano “evocativo” composto dal Bersagliere Giovanni Zarola in onore e in ricordo agli eroi del “Leggendario Settimo” che combatterono a “El Alamein” (é proprio questo il titolo del brano) https://www.facebook.com/plugins/video.php?height=314&href=https%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2Fassobersaglieri%2Fvideos%2F164749882377535%2F&show_text=false&width=560&t=0 .

Il giorno dopo, 2 luglio, una corsa mattutina in caserma https://www.facebook.com/plugins/post.php?href=https%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2Fdaniele.bai%2Fposts%2F10218742632466143&show_text=true&width=500 : i musicisti della fanfara del Settimo hanno suonato correndo e, al termine della corsa, avevano ancora il fiato necessario per eseguire un intero e interessante concerto insieme ai ragazzi del “Symbola Percussion Ensemble” https://www.facebook.com/plugins/video.php?height=314&href=https%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2Fassobersaglieri%2Fvideos%2F937579200355266%2F&show_text=false&width=560&t=0

Stando a quanto riferisce Onofrio Bruno su Altamura Life, al 7° reggimento Bersaglieri verrà conferita la cittadinanza onoraria del Comune di Poggiorsini che, in data 11 agosto 2021, andrà ad aggiungersi a quella già concessa tempo addietro dal Comune di Altamura. A Dio piacendo, poi, dal 24 al 26 agosto é previsto il tradizionale “Pellegrinaggio Cremisi” al santuario di Maria Santissima del Buoncammino (nella frazione Madonna del Buoncammino del Comune di Altamura). La “Madonna del Buoncammino” (o Buon cammino) detta anche “Odegitria” è, infatti, patrona del Corpo nazionale dei Bersaglieri e ad essa è dedicata anche una preghiera del bersagliere. http://www.bersaglieridiroma.it/?page_id=371#:~:text=Preghiera%20del%20bersagliere%20e%20la%20Santa%20Protettrice

Ciao dal 2 Giugno 2015

Sbadigli in tribuna autorità, applausi della tantissima gente e delirio alle prove.
La Parata dello scorso due giugno ha presentato qualche novità rispetto alle edizioni precedenti. Il morale delle truppe certamente è stato alto sin dalle prove, sia a Guidonia che soprattutto quelle notturne del 29 maggio ai Fori Imperiali, dove le ore di ozio che hanno preceduto l’ammassamento e il defilamento sono state condite da goliardici sfottò e una gioia molto diffusa, specialmente dai paracadutisti che hanno trovato un’ottima spalla nella fanfara della Taurinense e dai corpi civili, ammassati invece pochi metri più in fondo alle Terme di Caracalla. https://youtu.be/306NVcvrcTU La fanfara dei Bersaglieri e i Forestali hanno animato l’intero settore prendendo letteralmente in ostaggio Crocerossine e Corpo Militare CRI. Più silenziosi i militari della Marina, dopo l’indicibile affair “gavettone” dello scorso anno che si credeva fosse l’unico motivo dell’assenza del Comsubin dalla parata. Ci avevamo creduto anche noi che un gavettone tirato dai giganti verdi della Marina all’indirizzo del Capo di Stato Maggiore della Marina fosse l’unico motivo della loro mancata partecipazione, ma poi ci siamo guardati un po’ intorno. Le forze speciali mancavano praticamente ovunque: Il 9° Col Moschin e gli Alpini del 4° Parà sono rimasti altrettanto in caserma. Tra le forze di Polizia una fila per uno tra NOCS e GIS, che erano impersonati da uomini di altre specialità data la loro contenuta mole corporea. Il perchè di tale scelta resta misterioso: c’è chi parla di addestramento delle forze speciali in vista delle operazioni contro gli scafisti in Libia e chi di eccessivo buonismo.
Ad ogni modo noi che abbiamo sempre esecrato le polemiche sul due giugno, non inizieremo certo a farne oggi.

Osserviamo però, oltre alla giusta attenzione – che sempre si poteva dare – agli atleti militari e a quelli paralimpici, che l’iniziativa degli ombrelli colorati dei bambini, che hanno occupato metà della tribuna fotografi ammassando gli operatori dell’informazione in una tonnara, non si sa bene quale contributo abbiano aggiunto. Dallo scorso anno il ritorno delle Frecce Tricolori, rimaste nell’hangar per le edizioni 2012 e 2013 sotto al loden di Mario Monti che la sarta aveva riadattato anche un po’ ad Enrico Letta, ha esercitato uno straordinario effetto traino per la partecipazione popolare che è stata altissima, a livello delle parate dell’era Ciampi. Qualche polemica l’ha suscitata l’autore dei testi che sono stati distribuiti sia alla stampa – inclusi i cronisti della Rai – che letti dall’annunciatore ufficiale su via dei Fori. La Musica d’Ordinanza dei Granatieri ha sfilato nel grigio verde della Grande Guerra ed è stata venduta per la tenuta del 1848. La data di fondazione del primo Reggimento, scritta chiaramente sui tamburi in 1659 è stata letta per 1748 mentre la fondazione dei Corazzieri è stata anticipata al 1540 rispetto al 1868. L’affronto più grave è stato inferto alla Brigata Sassari che è stata accorpata ai Granatieri di Sardegna. L’accuratezza dei testi in una parola: un disastro. Tra le altre cose, ben tornate divise storiche. Sono uscite dai magazzini quelle confezionate per la parata del 2011 dei 150 anni dell’Unità, tra cui le prime file della compagnia storica della Guerra di Liberazione in divisa inglese del CIL, cosa che probabilmente non è nemmeno conosciuta da chi ha scritto i testi ma che il consulente militare che stava in cabina di commento Rai, solitamente il generale Fogari, non mancava di sottolineare. Un ultimo appunto sulle divise storiche del ’15-’18: non abbiamo capito bene di che colore fossero dato che ogni reparto, a seconda della sartoria ch ha preso l’appalto, ne aveva repliche di tinte sensibilmente diverse. Solo quelle dei Sassarini erano ineccepibili. Per il resto, dato il budget che le viene dedicato, la parata non è destinata ad avere novità di rilievo, sebbene il sapore di molti dei tagli che le hanno inferto è di sapore decisamente demagogico. Vadano i carri armati e i sorvoli aerei, ma se ogni corpo civile sfilasse con la sua banda e la parata durerebbe mezz’ora in più di sola musica. Quale sarebbe il costo? Il lucido per gli ottoni?

All’anno prossimo.

MARCO POTENZIANI per ALAMARI MUSICALI