Fango e Gloria, i colori e i suoni della Grande Guerra.

Della Grande Guerra iniziata letteralmente cento anni fa, di materiale video inedito ce n’è davvero poco; le immagini sbiadite, il bianco e nero dai contrasti forti delle pellicole di un secolo fa e le inquadrature granulose sono state mostrate infinite volte in ricostruzioni e documentari. Quello che però ha fatto con grande successo il regista Leonardo Tiberi col suo lungometraggio “Fango e Gloria” è andato ben oltre la semplice colorazione dei vecchi filmati.

Il film “Fango e Gloria” del regista Leonardo Tiberi, prodotto con il sostegno della Regione del Veneto da Maurizio e Manuel Tedesco per Baires Produzioni in collaborazione con Istituto Luce – Cinecittà, andrà in onda su Rai 1 domenica 24 maggio, alle ore 21.30, esattamente nel giorno in cui cento anni fa l'Italia entrava in guerra.

Il film “Fango e Gloria” del regista Leonardo Tiberi, prodotto con il sostegno della Regione del Veneto da Maurizio e Manuel Tedesco per Baires Produzioni in collaborazione con Istituto Luce – Cinecittà, andrà in onda su Rai 1 domenica 24 maggio, alle ore 21.30, esattamente nel giorno in cui cento anni fa l’Italia entrava in guerra.

Il film è un esperimento ingegnoso e riuscitissimo di sonorizzazione e montaggio del materiale dell’Istituto Luce intervallato a parti di pura fiction.

A guidare lo spettatore è Mario - un giovane che ha vissuto in prima persona la tragica esperienza della Guerra - che racconta la sua vita, le  passioni e quelle speranze coltivate quando da studente viveva in una tranquilla cittadina della riviera romagnola. Mario parla dei mesi della neutralità, mentre tutta l’Europa era già in fiamme e nel nostro Paese continuava a sopravvivere una flebile speranza di pace, per poi ripercorrere gli anni del conflitto durante i quali impara a convivere con una quotidianità fatta di paura, di fango, di freddo e di morte. E’ Mario il nostro testimone, il ragazzo timido, senza nome e senza medaglie che da quel momento rappresenterà per tutti gli italiani il loro Milite Ignoto.  

A guidare lo spettatore è Mario – un giovane che ha vissuto in prima persona la tragica esperienza della Guerra – che racconta la sua vita, le  passioni e quelle speranze coltivate quando da studente viveva in una tranquilla cittadina della riviera romagnola.
Mario parla dei mesi della neutralità, mentre tutta l’Europa era già in fiamme e nel nostro Paese continuava a sopravvivere una flebile speranza di pace, per poi ripercorrere gli anni del conflitto durante i quali impara a convivere con una quotidianità fatta di paura, di fango, di freddo e di morte.

La storia di Mario ed Emilio, arruolati uno in fanteria e l’altro in marina, l’intreccio amoroso con Agnese inseguita da entrambi e le istanze della loro alta borghesia durante la guerra, stanno sullo sfondo senza ingombrare troppo la narrazione del conflitto attraversato dalle loro vicende immaginarie nelle sue fasi salienti. I tre personaggi vivono vicende umane realmente esistite ispirate da autentiche lettere, alcune tra quei quattro miliardi di missive di corrispondenza privata che hanno fatto la spola tra le prime linee e le case nei tre anni della guerra italiana. Questo enorme patchwork di vicende umane è il filo narrante del film, letto in una metaforica staffetta tra i tre personaggi ed arricchito da immagini originali, colorate, sonorizzate e in alcuni casi anche doppiate con plausibile interpretazione dei labiali dei veri soldati italiani, muti da cent’anni nelle bobine dell’Istituto Luce. Così alpini del ’99 che a spalla trainano un obice a tremila metri di quota tornano a dire “Si, siòr capitano” mentre Luigi Rizzo ordina il perentorio “Via” all’equipaggio del suo M.A.S. per lanciare il siluro che spegnerà nella pancia della Santo Stefano le velleità marinaresche dell’impero asburgico.

Nicola Zabaglia e Mario, interpretati da Alberto Lo Porto e da

Nicola Zabaglia e Mario, interpretati da Alberto Lo Porto e da Eugenio Franceschini

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Eugenio Franceschini (Mario) e Valentina Corti (Agnese)

Eugenio Franceschini (Mario) e Valentina Corti (Agnese)

Il grigioverde delle uniformi si mostra virtualmente per la prima volta dopo un secolo di grigio, così come le code tricolori degli aerei Caproni nel cui hangar di costruzione lavora Agnese, una delle tante donne assorbite dall’industria bellica mentre gli uomini sono al fronte. Il racconto della Grande Guerra arriva alla sua conclusione logica, con il viaggio in treno del milite ignoto dalla basilica di Aquileia all’Altare della Patria.


Fango e Gloria è un bel documento di grande effetto, nato forse senza troppe pretese e umile nel budget, limite quest’ultimo che non si coglie dalla qualità dell’opera, ma dalla pressoché artigianale distribuzione che se da un lato lo ha reso un prodotto di nicchia preservandolo dal vasto pubblico che non lo avrebbe compreso, dall’altro lo ha reso sinora difficile da trovare per appassionati e cultori del genere. Dal 21 maggio 2015, però, sarà finalmente in vendita on line e in tutte le librerie e il 24 maggio 2015 alle ore 21:30, in occasione del Centenario dell’entrata dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale.

Marco Potenziani

CAST:  Eugenio Franceschini (Mario),  Valentina Corti (Agnese), Domenico Fortunato (Il padre), Francesco Martino (Emilio), Alberto Lo Porto (Nicola Zabaglia), Michele Vigilante (Ufficiale Alpino) et cetera et cetera

CAST: Eugenio Franceschini (Mario), Valentina Corti (Agnese), Domenico Fortunato (Il padre), Francesco Martino (Emilio), Alberto Lo Porto (Nicola Zabaglia), Michele Vigilante (Ufficiale Alpino) et cetera et cetera

Concerto in memoria di Olivio Di Domenico

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Nel corso del 2013 lo “studente” Alessandro Celardi (*) – iscritto alla Scuola di strumentazione e direzione per banda del Conservatorio di Musica Licinio Refice di Frosinone – scelse come argomento della propria tesi di laurea del biennio specialistico – di “concerto” con la docente M° Antonia Sarcina (**) – un personaggio assai noto nel mondo della musica militare italiana: il M° Olivio Di Domenico.

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Il Maestro Olivio Di Domenico nacque a Sacrofano (***) – cittadina che sorge nella zona detta del Parco di Veio situata a nord di Roma, tra la via Cassia e la via Flaminia – il 22 ottobre 1925. Nel 1959 succedette al Maestro Antonio D’Elia (un uomo, un mito) alla direzione della Banda Musicale della Guardia di Finanza, che seppe riorganizzare mostrando un eccezionale acume artistico e spessore umano e che condusse in numerose e applauditissime tournée in Italia e in Europa  fino al 1979, anno in cui si congedò dal Corpo per dedicarsi all’insegnamento. Nel 1980 divenne infatti Docente di Composizione e Strumentazione per Banda al Conservatorio di Musica Santa Cecilia di Roma dove ricoprì anche l’ambito incarico di Vice Direttore. Egli scrisse musica didattica, musica da camera, musica d’occasione, inni e marce. Per molti anni fu anche direttore della storica Banda Municipale degli Autoferrotranvieri di Roma (A.T.A.C.):  egli la guidò durante l’esibizione al cospetto di papa Giovanni Paolo II in occasione del Giubileo nel 2000 e continuò a condurla fino al suo scioglimento, nel 2004. Il Maestro Di Domenico morì, per l’anagrafe, il 20 maggio 2010: in realtà le sue indubbie qualità artistiche, morali e professionali pervadono la musica frizzante e divertente, composta ispirandosi alle tecniche del dodecafonismo di Anton Webern e di Paul Hindemith, che ci ha lasciato in eredità e con essa egli continua a vivere.

Probabilmente questo motivo ha spinto il M° Alessandro Celardi, che nel frattempo ha conseguito la laurea di biennio presso il Conservatorio di Musica Licinio Refice di Frosinone, a revisionare alcuni brani del suo repertorio quali Concerto per banda  e Strutture 70 adattandoli all’organico moderno di tipo standard per renderli più fruibili da tutti i complessi bandistici militari e civili dei giorni nostri.

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Dobbiamo dunque a questo brillante giovane direttore e all’impegno del M° Antonia Sarcina la “riscoperta” di questo patrimonio musicale italiano che non deve andare perduto: ottima, a tale scopo, l’idea di organizzare un concerto aperto al pubblico anziché ai soli “addetti ai lavori”. E il pubblico ha dimostrato il proprio gradimento accorrendo numeroso, nonostante la concomitanza dell’evento con il Festival della Canzone Italiana di Sanremo e della partita di calcio Bologna – Roma, presso il bellissimo Teatro Palladium (****) (altro pezzo della storia di Roma situato nel quartiere della Garbatella) che l’Università degli Studi Roma Tre ha intelligentemente messo a disposizione dell’evento.

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Fortunatamente per noi il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri ha concesso che all’evento prendesse parte la Fanfara della Legione Allievi Carabinieri di Roma. E così tra il folto pubblico – insieme alla vedova del Maestro Olivio Di Domenico, ad autorità civili e militari, a docenti universitari, a docenti dei conservatori di musica di Frosinone e di Roma, a musicisti militari (per l’occasione in abiti civili poiché in veste di spettatori) e direttori di bande delle forze armate e dei corpi di polizia (in particolare abbiamo notato la presenza di Giovanni Maria Narduzzi, direttore Banda Musicale del Corpo della Polizia Locale di Roma Capitale, e di Fulvio Creux e Antonella Bona, rispettivamente direttore e vicedirettore della Banda Musicale dell’Esercito) – siamo finiti anche noi di Alamari Musicali.

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Grazie alla gentile concessione degli Enti e delle persone sopra citate abbiamo avuto modo di assistere all’esecuzione dei suddetti tre brani composti da Olivio Di Domenico (Gli Accademisti http://youtu.be/x5p4D5o3NlU, Strutture 70 http://youtu.be/dQHJjW66-rE e Concerto per banda http://youtu.be/–557SYt0UY) eseguiti dalla Fanfara della Legione Allievi Carabinieri di Roma, diretta per l’occasione dal giovane M° Alessandro Celardi e arricchiti dalla presenza di alcuni ottimi musicisti provenienti dal medesimo conservatorio di musica e di una bravissima collega della Banda Musicale dell’Arma dei Carabinieri. Tra questi il più interessante, almeno per me che lo conoscevo poco o niente (Ahimé! Confesso: passione e conoscenza della musica non solo militare nel mio caso sono inversamente proporzionali), è stato l’ultimo. Concerto per banda fu composto dal M° Di Domenico nel 1967 e venne eseguito per la prima volta in occasione del 193° anniversario della fondazione del Corpo della Guardia di Finanza: i tre movimenti di cui esso è costituito – definiti dall’autore Introduzione, Romanza e Finale – mi richiamano alla mente il patchwork di un tappeto indiano in cui ogni riquadro sembra una parte a se stante sebbene il disegno sia fatto su un pezzo unico e non dato dalla cucitura di parti diverse, ma probabilmente sarebbe meglio definirli come una visione onirica o un racconto di Halloween narrato con la tecnica del “flusso di coscienza” e trasformato in un film… Probabilmente, però, un vero critico musicale lo definirebbe così: <<L’Introduzione sviluppa un tema brillante che si intreccia in un vivace gioco contrappuntistico attraverso episodi sempre che si concludono in ampie linee sonore. La Romanza inizia con indefiniti arpeggi di flauti, celesta e vibrafono per svolgersi poi, con linguaggio semplice, in temi essenzialmente espressivi. Il Finale ha carattere scherzoso e burlesco: prende come pretesto la scala di Fa Maggiore, tema nel quale si avvicendano le varie famiglie strumentali in una gara sempre più intensa fino al termine della composizione.>>

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Dopo un intervallo interessante almeno quanto il concerto, durante il quale si è parlato dello stretto rapporto che ha legato le origini dei primi complessi bandistici agli istituti da cui sono derivati dagli attuali conservatorii di musica, la Fanfara della Legione Allievi Carabinieri di Roma è tornata sul palco del Teatro Palladium – con il suo abituale organico costituito da quarantacinque musicisti – sotto la direzione del Maresciallo Capo Danilo Di Silvestro, che si è diplomato in Strumentazione per banda nel 2012 presso il suddetto Conservatorio di Frosinone proprio con il M° Antonia Sarcina.

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Essi hanno deliziato i presenti con alcuni brani del loro abituale repertorio: Marcia, Danza Finale del secondo atto dell’opera Aida di Giuseppe Verdi http://youtu.be/5GD0KpLGIAg, Sinfonia dall’opera Tancredi di Gioachino Rossini http://youtu.be/M-jCpvneli8, l’arrangiamento per banda scritto dall’olandese Jan Van Der Heyden dei temi principali delle colonne sonore che John Williams ha composto per la tetralogia cinematografica interpretata da Harrison Ford Indiana Jones selection http://youtu.be/8oMFDCSU2q4.

A gran voce gli spettatori hanno richiesto un bis, che il Maresciallo Capo Danilo Di Silvestro ha concesso molto volentieri: ha potuto così cogliere l’occasione per presentare un nuovo brano – scritto appositamente per l’organico della Fanfara della Legione Allievi Carabinieri di Roma dal M° Filippo Cangiamila (*****), Vice Direttore della Banda Musicale del Corpo della Polizia Penitenziaria – dal titolo affettuosamente ironico CICCI’ con chiaro riferimento all’acronimo solitamente utilizzato per appellare i Carabinieri e alle iniziali della Casa Circondariale, in cui gli agenti della Polizia Penitenziaria si trovano a operare ogni giorno con notevole sacrificio http://youtu.be/q_bJmhhJjcM. Non potevano certo mancare, in chiusura di concerto, La Fedelissima marcia d’ordinanza dell’Arma dei Carabinieri dal 1929 composta da Luigi Cirenei http://youtu.be/wlauBfG5s54 e Il canto degli Italiani composto da Michele Novaro http://youtu.be/0im8Ud6g3-I adottato come inno nazionale della Repubblica Italiana sin dal 1946.

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Dopo uno scrosciante applauso, che sembrava non volesse finire, le lucerne coi pennacchi biancorossi hanno lasciato il palcoscenico e, dopo un breve rinfresco, le abbiamo viste lasciare piazza Bartolomeo Romano per fare ritorno alla caserma di via Carlo Alberto Dalla Chiesa…”perché, si sa, ogni cosa bella finisce”.

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(*) Alessandro Celardi nel 2013 ha portato l’Orchestra di fiati Città di Ferentino alla vittoria nel Campionato del Mondo per Bande da concerto che si è svolto, come da tradizione, a Kerkrade (Olanda) dal 4 al 28 Luglio 2013.

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(**) Antonia Sarcina è nata a Trieste nel 1963 e si e’ stabilita sin da giovanissima a Roma dove ha compiuto gli studi musicali ed umanistici, conseguendo il diploma di maturità classica e i diplomi in pianoforte, composizione e strumentazione per banda, direzione d’orchestra e ha seguito corsi di perfezionamento sia in Italia sia in Russia. E’ docente di composizione e strumentazione per banda e direzione d’orchestra (2001 Conservatorio Nino Rota di Monopoli (BA), 2002-2007 San Pietro a Majella di Napoli, 2007-2010 Santa Cecilia di Roma, dal 2010 titolare di cattedra di orchestrazione per banda e direzione di banda presso il Licinio Refice di Frosinone) e da diversi anni si dedica alla ricerca e alla diffusione delle opere delle compositrici italiane ed estere. Nel 2011 ha tenuto una Masterclass sul repertorio italiano originale per banda presso il Conservatorio olandese di Maastricht. Vanta una lunga carriera concertistica di successo che l’ha portata in giro per l’Italia e per l’Europa: alcuni suoi recitals al pianoforte sono stati registrati per la Radio Vaticana e per emittenti radiofoniche e televisive private e nazionali italiane. Ha iniziato a scrivere musica in giovanissima età e molte sue composizioni – che comprendono arrangiamenti e trascrizioni di vario genere e musiche di scena per il teatro classico oltre a musica bandistica. didattica, lirica, sacra, sinfonica e da camera – sono state pubblicate in Italia, Germania e Stati Uniti d’America, oppure hanno vinto primi premi in importanti concorsi nazionali ed internazionali di composizione e sono regolarmente eseguite sia in Italia sia all’estero. E’ stata il primo direttore d’orchestra donna a prendere parte ai concorsi nazionali per la nomina del Maestro Direttore delle Bande Musicali della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza e della Marina Militare. In qualità di direttore d’orchestra ospite ha diretto la Banda Musicale dell’Arma dei Carabinieri e la Banda Musicale della Guardia di Finanza oltre a bande musicali militari del Brasile e del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord.

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(***) http://www.lcnet.it/reticiviche/sacrofano/paese.html

(****) http://www.romaeuropa.net/it/opificio/presentazione.html http://www.romaeuropa.net/images/pdf/dossieropificio.pdf

(*****) Filippo Cangiamila è nato a Palermo nel 1980. E’ laureato in trombone, strumentazione per banda, composizione e direzione d’orchestra. Ha ottenuto, in qualità di strumentista, idoneità o collaborazioni con diverse orchestre ed enti (tra cui Arena di Verona, Accademia di Santa Cecilia, Teatro Vittorio Emanuele di Messina, Teatro Lirico di Cagliari, Teatro alla Scala di Milano, Orchestra di Stato di Cipro, Teatro San Carlo di Napoli, Teatro La Fenice di Venezia, Orchestra Sinfonica Abruzzese, Orchestra Haydn di Bolzano e Trento) ed è stato – tra il 2002 e il 2007 – dapprima II e poi I Trombone nell’Orchestra Sinfonica di Roma con la quale si è esibito in prestigiosi teatri di Roma (Teatro Argentina, Teatro Sistina, Auditorium Parco della Musica, Auditorium di via della Conciliazione)  e del mondo (San Pietroburgo, Belgrado, Berlino, Madrid, Londra, Atene, Brasilia, Rio de Janeiro). Nel 2007 ha vinto il concorso nazionale per titoli ed esami presso la Banda Musicale della Guardia di Finanza in Roma e di questo organico ha fatto parte come strumentista fino al 2012. Come compositore si è distinto in numerosi concorsi – Premio Licinio Refice (II, 1998), Premio Oreste Sindici (III, 2004), Premio Valentino Bucchi (I, 2004), Premio Contemporaneamente (II, 2006), Premio Giovanni Palatucci (II, 2010) – e alcune delle sue composizioni per banda sono edite dalle case editrici Scomegna e Wicky. Nel 2012, vincendo un concorso pubblico per titoli ed esami, è divenuto Maestro Vice Direttore della Banda Nazionale del Corpo di Polizia Penitenziaria.