La sera del 13 dicembre 2013 abbiamo avuto la possibilità di assistere alla cerimonia di consegna ufficiale e all’accensione del tradizionale Albero di Natale in piazza San Pietro, presenziata dal cardinale Giuseppe Bertello e dell’arcivescovo Fernando Vergez Alzaga, rispettivamente Presidente e Segretario Generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.
Quest’anno l’abete è stato donato al Sommo Pontefice dalla comunità bavarese di Waldmünchen: il tronco raggiunge un diametro di novantotto centimetri (pressoché un metro!), pesa settantadue quintali ed è alto ben venticinque metri. Era dal lontano 1984 che in piazza San Pietro non svettava un abete proveniente dalla Germania e la comunità dell’Alto Palatinato ha voluto essere particolarmente generosa, donando anche sessanta alberi di Natale più piccoli che orneranno vari ambienti della Città del Vaticano: in tal modo uno di questi potrà allietare le festività natalizie del loro conterraneo Benedetto XVI, al secolo Joseph Ratzinger.
L’associazione Trenckfestspiele, coadiuvata dalle Forze dell’Ordine italiane (Guardia di Finanza, Carabinieri e Polizia di Stato, si è occupata delle non semplici operazioni di trasporto e consegna degli abeti e, in particolare, dell’Albero di Natale destinato a campeggiare sulla piazza più suggestiva del mondo fino al termine delle festività natalizie: esso è giunto nella capitale con un piccolo anticipo sul calendario – durante la notte tra il 4 e il 5 dicembre – poiché i trasportatori hanno voluto approfittare dell’assenza di nebbia sulle strade della Germania e dell’Austria per far viaggiare in sicurezza il sessantenne gigante dei boschi di Waldmünchen. L’abete è stato collocato, grazie al faticoso lavoro delle maestranze dei Servizi Tecnici del Governatorato, accanto all’obelisco di piazza San Pietro come ogni anno, sotto le finestre dell’appartamento papale ormai disabitato: Papa Francesco infatti ha, com’è noto, scelto di abitare nella “Casa Santa Marta” e pertanto, a differenza dei suoi predecessori, non ne godrà la vista. Il Santo Padre ha però voluto ricevere personalmente,nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico, la delegazione internazionale giunta a Roma e ha salutato con fraterno affetto monsignor Rudolf Voderholzer, Vescovo di Regensburg, e monsignor František Radkovský, Vescovo di Plzeň diocesi confinante situata nel territorio dell’attuale Repubblica Ceca: questo albero gode infatti della doppia nazionalità ceco-tedesca, essendo cresciuto giustappunto sulla frontiera che segna ill confine tra la Germania e la Repubblica Ceca dove per anni il popolo bavarese e il popolo boemo si sono scontrati, e rappresenta oggi un segno di amicizia e riconciliazione tra i due paesi.
«Con questi doni, tanto graditi, voi avete voluto manifestare la vicinanza spirituale e l’amicizia che legano la Germania tutta, e in particolare la Baviera, alla Santa Sede, nel solco della tradizione cristiana che ha fecondato la cultura, la letteratura e l’arte della vostra Nazione e dell’Europa intera»: ha detto loro il Pontefice, che ha così proseguito: «Questo maestoso abete resterà accanto al presepe fino al termine delle festività natalizie e sarà ammirato dai romani e da pellegrini e turisti di ogni parte del mondo.»
La cerimonia di consegna dell’albero, preceduta da alcuni brani del loro repertorio, è stata solennemente introdotta dalle note dell’Inno Nazionale della Germania, dall’Inno dello Stato Pontificio e dall’Inno della Baviera (vedi http://it.wikipedia.org/wiki/Bayernhymne), eseguiti dalla Banda Musicale della Gendarmeria Vaticana. I validi musici, diretti dall’ottimo Maestro Giuseppe Cimini, hanno suonato altri pezzi del loro repertorio durante le pause che hanno intervallato i discorsi, debitamente tradotti, delle autorità civili bavaresi – tra cui alcuni ministri del Land della Baviera e il Sindaco di Waldmünchen Markus Ackermann – e religiose. Prima dell’accensione dell’albero i delegati bavaresi e i numerosi pellegrini e turisti di origine tedesca presenti in piazza San Pietro hanno intonato il canto Stille Nacht, accompagnati dalla Banda della Gendarmeria.
Le ance – a labium, semplici e doppie – in divisa blu ornata di bellissimi alamari candidi come la neve hanno reso ancor più suggestiva l’accensione dell’Albero di Natale intonando il Va’ pensiero, aria tratta dal Nabucco di Giuseppe Verdi e hanno così dato significato alle parole del Sommo Pontefice «Anche oggi Gesù continua a dissipare le tenebre dell’errore e del peccato per recare all’umanità la gioia della sfolgorante luce divina di cui l’albero natalizio è segno e richiamo.»
Eccovi un’anteprima http://www.papaboys.org/live-tv-ore-16-30-in-diretta-laccensione-dellalbero-di-natale-in-piazza-san-pietro/
Al termine della cerimonia la Banda Musicale della Gendarmeria Vaticana ha sfilato in buon ordine fino all’interno delle Mura al suono di “Parata d’eroi”, loro pezzo forte composto da Francesco Pellegrino.
La delegazione bavarese ci ha poi gentilmente invitati al lauto banchetto a base di prodotti tipici bavaresi, accompagnati da un ottimo e graditissimo vin brulé.
Prima che il solito criticone si affacci per obiettare qualcosa, vogliamo informarlo del fatto che dopo le festività natalizie il legno del tronco verrà utilizzato per costruire giocattoli e piccoli oggetti di uso quotidiano destinati a bambini che vivono nel caloroso abbraccio di famiglie indigenti.
Ringraziamo il Coordinatore della Banda della Gendarmeria Vaticana, il Commendator Colonnello Giuseppe D’Amico per averci concesso di effettuare le foto e i video che, speriamo presto, potremo mostrarvi.
Non ringrazieremo mai abbastanza gli agenti e i dirigenti della Polizia di Stato, assegnati al servizio presso l’Ispettorato di pubblica sicurezza “Vaticano”, per l’assistenza fornitaci e per la cortesia e professionalità con la quale svolgono quotidianamente il proprio quotidiano superlavoro.
A tutti i sopracitati, ma in particolare a loro, vogliamo dedicare, facendole nostre, le parole di Papa Francesco: «Rinnovo di cuore a ciascuno di voi il più fervido augurio di Buon Natale, e vi chiedo di portarlo anche alle vostre famiglie e a tutti i vostri connazionali. Vi domando per favore di pregare per me, mentre volentieri invoco su tutti voi la benedizione del Signore. Il Signore vi benedica e vi custodisca, voi, le vostre famiglie, la vostra Patria e tutto il mondo. Amen.»